Febbraio 21, 2022 0

Smartworking dal 1° aprile: cosa succederà?

tratto da Wall Street Italia 

 

Con la fine dello stato di emergenza pandemica, segnato al 31 marzo 2022, noi di Yoroom assieme a tutti i lavoratori ci chiediamo cosa succederà dal primo aprile in poi. Che cosa ne sarà dello smart working? Dovremo tornare tutti i giorni in ufficio?

Le domande sono tante e le risposte altrettanto. Secondo un sondaggio del Politecnico di Milano, almeno un lavoratore su tre vorrebbe continuare a lavorare da casa. Proprio per questo, sembrerebbe che da aprile si possa adottare un sistema simile a quello visto durante l’emergenza sanitaria.

La procedura semplificata

Secondo quanto riportato al Sole 24 Ore da Pasqualino Albi, ordinario di diritto del Lavoro all’università di Pisa e consigliere del ministro Andrea Orlando, è in atto lo studio di un emendamento al primo veicolo normativo disponibile ed un decreto che introdurrà nuove procedure semplificate per mantenere il famoso “lavoro agile” anche in tempi ordinari.  La procedura semplificata sarà la seguente: a differenza di prima, dove gli accordi sullo smart working erano decisi caso per caso e mandati poi singolarmente al ministero, ora invece si potrà predisporre un modello fac simile generale per tutti così da raccogliere le adesioni di tutti e fare un invio massivo delle comunicazioni.

La scelta del lavoratore

Sarà proprio l’individuo singolo a scegliere se fare o meno smart working nell’azienda in cui lavora, secondo quelle che sono le regole fissate dalla legge 81 del 2017 e che quindi vedono la richiesta diretta da parte del dipendente al datore di lavoro. Stime ministeriali vedono il lavoro agile crescere d’interesse tra i 5 e gli 8 milioni di italiani, ma non spaventatevi: questo non cambierà niente in termini contrattuali, di trattamento o semplicemente di mansioni e retribuzioni. Che si scelga lo smart o meno, tutto rimane e deve essere come prima. Proprio come se fossimo in ufficio.

Le statistiche

Come anticipato prima, a portare avanti un sondaggio è stato il Politecnico di Milano che ha diffuso dati relativi al primo trimestre del 2021: i lavoratori “da remoto” avrebbero superato i 5 milioni e 370.000 mila, cifra calata a 4 milioni 710.000 nel secondo trimestre e a poco più di 4 milioni nel terzo trimestre dell’anno. Nella fase post-emergenza Covid-19, poi, la cifra degli addetti ‘agili’ è tornata ad oltrepassare gli oltre 4,3 milioni. Secondo un altro sondaggio del Politecnico, il 14% vorrebbe tornare a svolgere le sue mansioni prevalentemente in presenza, il 53% vorrebbe passare ad un modello di lavoro ibrido ed il 33% vorrebbe continuare l’attività da “remoto”.

Quindi, cari #yoroomers, voi in quali percentuali vi ritrovate?

 

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