Giugno 22, 2020 | 0 |
Tratto da blog.stampit.co (05-05-2020)
Duty Free e Tax free sono due regime di vendita che tutti abbiamo sentito almeno una volta. Ma nonostante la somiglianza nel nome e nel principio, funzionano in maniera molto diversa.
Per Duty Free, si intende una “zona franca” dove non vengono applicate tutte le imposte locali e nazionali sulla merce venduta. Generalmente queste aree si trovano in aeroporti, navi da crociera, scuole militari o particolari aree geografico-amministrative. Nel caso più comune degli aeroporti, la vendita in regime di Duty Free è accessibile in Europa nell’area cosiddetta Non-Schengen, ovvero dopo il controllo passaporti e solo se il cliente ha un biglietto diretto fuori dallo spazio UE. In questo caso, il cliente potrà comprare il bene a prezzo del tutto de-ivato.
Il risultato è che i beni più venduti negli spazi duty free, ovvero tabacco, alcolici, profumeria e articoli alimentari, risultano fortemente convenienti, spingendo i clienti ad aumentarne l’acquisto. Una ricerca di SkyScanner del 2017 ha prodotto i seguenti risultati:
● Alcolici: 25-30% meno cari rispetto ad un normale supermercato
● Dolciumi e alimentari generici: 40% meno cari
● Cosmetici: 15% di risparmio
Il mercato del duty free vale oltre 60 miliardi annui a livello mondiale ed è in costante crescita. L’apertura di numerosi nuovi hub aeroportuali in asia in particolare, ne spinge gli acquisti, e in alcuni paesi come la Corea sono un elemento essenziale dell’industria retail e del turismo: infatti la possibilità di comprare a tassi così convenienti attrae consumatori da tutta l’Asia a visitare le zone duty free del paese.
Come abbiamo spiegato in dettaglio in questo precedente post, il Tax Free e’ anch’esso una modalità’ di risparmio sull’IVA, ma può essere applicato anche al di fuori di zone franche senza particolari limitazioni geografiche e presso quasi tutte le attività’ commerciali vendano beni.
Il tax free è presente in 50 paesi del mondo ma il cuore del mercato è l’Europa. Infatti al contrario del Duty Free, i prodotti principalmente acquistati in regime di tax free sono l’abbigliamento, la gioielleria e l’elettronica, spesso rientranti nel segmento del lusso.
I clienti che vogliono accedere al tax free devono avere una residenza estera – nel caso di shopping in Europa quindi devono vivere in un paese extra UE – e richiedere la fattura dedicata al momento dell’acquisto in negozio. Prima di ripartire, dovranno poi ottenere l’approvazione dell’ufficio della dogana UE, entro il terzo mese dalla data dell’acquisto. Il cliente dovrà anche assicurarsi di avere con sé i beni acquistati senza che siano stati utilizzati.
Per gli esercenti che non hanno una presenza in aeroporto o in una zona speciale Duty Free che in Italia ad esempio è Livigno – il tax free shopping è l’unico regime di esenzione IVA che possono offrire ai propri clienti internazionali.
Generalmente, tuttavia, questo incentivo al cliente viene fortemente minato dalle pratiche burocratiche e dai costi degli intermediari: è infatti prassi che a gestire il sistema siano alcuni intermediari privati, anche detti agenzie di tax refund, con il ruolo di rimborsare l’IVA che i visitatori inizialmente sborsano in negozio. Le commissioni di questi soggetti, tuttavia, possono arrivare a superare il 50% dell’IVA stessa. Dunque l’anticipo dell’IVA e i costi di commissione rendono il tax free tradizionale inviso a tanti turisti che potrebbero usufruirne.
Partendo da questa considerazione, a Stamp abbiamo sviluppato una terza via: quello che chiamiamo il Duty Free in città. Con l’adesione al servizio di Stamp, un’attività commerciale può offrire al cliente residente extra-UE la possibilità di acquistare la merce con la totale esenzione dell’IVA fin da subito, pagando in negozio solo l’imponibile del bene, proprio come farebbe in aeroporto.
Il sistema digitale di Stamp emette una fattura che tecnicamente rientra nella categoria del Tax Free shopping seguendo l’articolo 38-quater del DPR 633/72, ma che sfrutta il cosiddetto comma 1. Ovvero la possibilità di fare lo sgravio immediato, ad oggi inutilizzata per i troppi rischi. Che succede infatti se il cliente poi non ottiene la validazione doganale, che ricordiamo essere obbligatoria?
Qui entra in gioco la nostra tecnologia: registrando digitalmente i dati del cliente, come passaporto, numero di telefono e una carta di credito, siamo in grado di tutelare sempre il negoziante sul ritorno dell’IVA in caso di mancata validazione doganale, e allo stesso tempo garantire al cliente il risparmio immediato – e totale – dell’IVA.
Le commissioni che gravano sui clienti, che ne spingono molti a rinunciare tout-court al tax free tradizionale dei rimborsi, sono eliminate in cambio di un modello minimale: il servizio è gratuito fino a 500€ che il cliente spende cumulativamente, fino a un massimo di 20€ di commissione se spende sopra i 5000€, senza limiti.
In questo modo, anche i negozio di città possono diventare “Duty Free” e vendere alle stesse condizioni dei mall aeroportuali, incentivando lo shopping dei clienti internazionali.
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