Nativa srl sb - Eric e Paolo
Novembre 6, 2019 0

Nativa, la prima Società Benefit e B Corporation in Europa

Ciao Eric, di cosa si occupa Nativa?

Nativa è un catalizzatore di innovazione focalizzato esclusivamente in direzione di sostenibilità. Siamo nati con questa vocazione e facciamo questo da sempre! Abbiamo alle spalle quasi 30 anni di esperienza che risale a quando ancora questi temi erano considerati fantascienza. Siamo felici che ad oggi stiano diventando una priorità assoluta. Operativamente svolgiamo attività di consulenza strategica, lavorando a contatto diretto con i vertici di aziende di medie-grandi dimensioni: facciamo nascere e sviluppiamo alcune attività d’impresa, ma acceleriamo anche lo sviluppo di attività economiche che abbiano un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente in diversi campi: architettura, finanza, sviluppo software di progettazione, comunicazione, etc.

Cosa fa Nativa per le aziende e, in genere, per il movimento B Corp?

Senza neanche saperlo, nel 2012 Nativa è stata la prima B Corporation certificata in Europa. Abbiamo praticamente introdotto nel nostro continente un nuovo modello d’impresa che ridefinisce il concetto di capitalismo. La B Corp è un’impresa il cui core business è gestito in modo tale da migliorare la società e migliorare l’ambiente, oltre che a produrre dei risultati economici. Un’azienda secondo la legge esiste con il solo scopo di produrre risultati economici, mentre quello che fa una B Corp è generare risultati economici, mentre rigenera la società e l’ambiente.

Noi direzioniamo l’innovazione delle aziende, aiutandole a migliorare il loro profilo di sostenibilità sotto ogni aspetto: dalla cultura interna, alla strategia, dai prodotti, ai servizi, alla gestione dei fornitori, etc. Affianchiamo e guidiamo ogni azienda che abbia il desiderio di percorrere il cammino verso una maggiore sostenibilità, oppure collaboriamo con quelle aziende che già rappresentano delle eccellenze e che vogliono spingersi ancora oltre e quindi trasformare il proprio paradigma. In tal caso, noi li sosteniamo nel diventare B Corp.

Oggi sono molte le aziende si dicono e si considerano sostenibili, ma non tutte lo sono: esistono standard approfonditi e rigorosi che misurano il grado di sostenibilità di ogni azienda e solo superando una determinata soglia di performance si può ottenere la certificazione B Corp, riconosciuta nel mondo come l’applicazione più concreta ed avanzata dell’azienda sostenibile. Proprio per questo le aziende che sono già più avanzate e che hanno un profilo molto elevato, guardano a B Corp ed a Benefit Corporation come a un traguardo sfidante.

Quale sono le tue opinioni riguardo al fenomeno del greenwashing? Come capire quando ci si trova di fronte ad un’azienda che vuole vendere di sé un’immagine ingannevolmente positiva?

In alcuni casi è molto facile capire quando ci trova di fronte ad un’azienda che pratica greenwashing: se vedi un’azienda che fa qualcosa di palesemente impattante e dannoso, ma che fa una grande pubblicità su qualcosa di piccolo e virtuoso, probabilmente si tratta di greenwashing. In altri casi, è un po’ meno facile capirlo perché spesso vengono mescolati marketing e comunicazione con la realtà; quello che toglie ogni dubbio è andare a misurare il livello di sostenibilità d’azienda con strumenti molto concreti, operativi e solidi come il Protocollo delle B Corp: concepito 15 anni fa con decine di milioni di euro investiti in ricerca per svilupparlo ed irrobustirlo, consente di distinguere una buona azienda da una che fa un buon marketing. A volte le due cose coincidono, a volte sono scisse e quando sono scisse, quanto più grande è la distanza tra quanto comunicato e la realtà, tanto più possiamo parlare di greenwashing.

Quale dovrebbe essere il modello di business su cui un’azienda dovrebbe basarsi per poter operare una sostenibilità a livello sociale ed a livello ambientale?

Siamo ad un punto di svolta epocale, ad una specie di “tipping point”, ovvero quando un certo fenomeno, che è sempre rimasto latente, scoppia e si manifesta improvvisamente; in questo caso direi che questo grande cambio di prospettiva ha avuto luogo durante il corso di quest’anno e in particolare durante quest’estate. Il 19 agosto la più grande lobby di business degli USA, The United States Business Round Table, ha dichiarato un cambio di prospettiva epocale; 181 amministratori delegati delle 200 aziende più importanti degli USA hanno firamto una nuova dichiarazione; se fino ad ora lo scopo principale di un’azienda è stato quello di creare valore solo per gli azionisti, d’ora in poi non è più sufficiente e diventa quello di creare valore per tutta la società.

Quindi cosa dovrebbe fare un’azienda? Dovrebbe cominciare a rendersi conto che quello che crea valore non è tanto quanti soldi produce, ma quanto è in grado di migliorare il mondo. Un’azienda che produce tanti soldi a discapito delle persone e dell’ambiente non ha nessuna possibilità di prosperare nel futuro, troverà vita sempre più difficile. Pochi giorni fa il Governatore della Banca d’Inghilterra si è pronunciato in tema di cambiamenti climatici ed ha dichiarato che le aziende che non si trasformano nell’era del climate change verranno spazzate via. Siamo dunque giunti ad un punto in cui si deve riconoscere che esiste un modello più evoluto di capitalismo e un modo molto più progredito di fare business; le B Corp sono oggi la manifestazione più concreta, più operativa e più solida di questo cambio di paradigma e quindi direi che c’è un’accelerazione più che positiva e che è giunta l’ora di spingere molto di più in questa direzione.

Tra tutte le storie d’impatto supportate da Nativa, qual è quella che vi sta più a cuore?

Beh, difficile dire. È un po’ come chiedere qual è il tuo figlio preferito…

Diciamo che è straordinaria la positività che riscontriamo nelle aziende e negli imprenditori con cui lavoriamo. È veramente incredibile quanto sia forte la loro presa di coscienza dell’importanza, dell’entità, dell’urgenza e della bellezza di questo cambiamento, che cercano di affrontare al meglio grazie al nostro supporto.

Una delle storie d’impatto di Nativa, che credo che sia e caratterizzante, è la storia di Nativa stessa. È curioso raccontare che quando io e Paolo di Cesare abbiamo fondato Nativa, il nostro Statuto è stato respinto dalla Camera di Commercio di Milano perché considerato illegale. Il nostro Statuto si rifaceva al concetto di B Corporation, che allora esisteva solo negli USA, sostenendo quindi che lo scopo dell’azienda non era quello di creare valore solo per i soci, non era solo di distribuire i dividendi tra gli azionisti ma creare valore per sé stessa e per la società. Questa era la nostra ragione d’essere! Questo concetto non era contemplato dal Codice Civile e quindi il nostro oggetto sociale fu stato respinto per ben quattro volte dalla Camera di Commercio di Milano. Alla quinta volta, quasi per sfinimento, il nostro Statuto fu stato approvato e da qui ci attivammo per la stesura di un nuovo testo di legge (con il contributo tecnico di esperti, giuristi e con la preziosa guida del Senatore Mauro Del Barba) che ha portato all’introduzione delle Società Benefit in Italia. Ad oggi si contano circa 500 Società Benefit in Italia, alcune delle quali multinazionali con miliardi di fatturato. Nonostante l’impatto sia già notevole, siamo sicuri che sia solo l’inizio: tutto il tema di B Corp e Benefit Corporation è un moltiplicatore che va ben oltre la nostra attività quotidiana, anche se strettamente collegata.

Grazie Eric per averci dato uno spunto di riflessione in più ed averci aiutato ad individuare il cammino verso una buona sostenibilità aziendale!

www.nativalab.com

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