Ottobre 3, 2019 | 0 |
Tratto dai nostri yoroomers di YouGov in YouGov.com (16.09.2019)
I risultati di un sondaggio internazionale ci dicono che la maggior parte delle persone si aspetta di subire gli effetti del cambiamento climatico, e che molti, pensano sarà la causa della nostra estinzione.
In un nuovo studio di YouGov, che ha coinvolto 30.000 persone in 28 paesi e regioni, sono emerse delle evidenti differenze di pensiero tra Oriente e Occidente.
Il cambiamento climatico non è mai stato così presente nella coscienza pubblica come oggi. Sulla scia dell’attenzione verso la partecipazione dell’attivista Greta Thunberg al UN’s Climate Action Summit, YouGov ha deciso di indagare gli atteggiamenti sul cambiamento climatico nel mondo.
Il riconoscimento dell’impatto che l’umanità ha sul cambiamento climatico è molto diffuso.
La maggior parte delle persone nel mondo è consapevole che il cambiamento climatico stia avvenendo e che l’umanità è, almeno in parte, responsabile. Gli Indiani sono i più propensi a pensare che l’attività umana sia la principale causa del cambiamento climatico (71%). Mentre sono meno propensi a pensarlo i Norvegesi e i Sauditi (35%), sebbene, in questi casi, va considerato un ulteriore 48% e 36% (rispettivamente) di persone che pensano che l’umanità sia parzialmente responsabile del cambiamento climatico.
A seconda del paese, la percentuale di persone che ritiene che non si stia verificando nessun cambiamento climatico è compresa tra lo 0% e il 6%. Allo stesso modo, in tutte le 28 nazioni, una quota fra l’1 e il 9% di persone afferma che il cambiamento climatico stia avvenendo, ma che questo non abbia nulla a che fare con l’attività umana. In entrambi i casi, sono gli Stati Uniti a registrare percentuali di accordo più alte su queste affermazioni.
La maggior parte delle persone si aspetta che il cambiamento climatico abbia un impatto forte o moderato sulla propria vita.
Il cambiamento climatico non è solo visto come qualcosa che esiste ma come qualcosa che ha degli effetti sulle persone – in tutto il mondo le persone tendono ad aspettarsi che il cambiamento climatico avrà un impatto forte o almeno moderato sulla propria vita.
Vi è, tuttavia, una notevole polarizzazione tra Est e Ovest. Le persone nei paesi Orientali e Medio Orientali sono più propense a pensare che il cambiamento climatico avrà un forte impatto rispetto alle persone che abitano nei paesi Occidentali. Ad esempio, mentre il 75% dei Filippini e il 65% degli abitanti del Qatar si aspettano che le loro vite verranno sconvolte in larga misura (il tasso più alto in Asia e Medio Oriente), in Europa la nazione più preoccupata è la Spagna, dove solo il 32% delle persone pensa che il cambiamento climatico avrà un forte impatto. Le nazioni Nordiche chiudono la classifica, con una percentuale di persone compresa tra il 10% e il 14% che pensano che il cambiamento climatico possa influenzare molto la loro vita.
In effetti, molti credono che alcuni degli scenari peggiori siano ora possibili…
Abbiamo presentato alcuni dei peggiori scenari dovuti al cambiamento climatico alle persone e abbiamo chiesto loro quanto pensavano che fossero probabili.
La maggior parte dei paesi ritiene che il cambiamento climatico causerà: gravi danni all’economia globale, la scomparsa di alcune città a causa dell’innalzamento del livello del mare, lo spostamento in massa di persone da alcune parti del mondo ad altre e guerre localizzate.
I risultati sono più contrastanti per quanto riguarda la possibilità che il cambiamento climatico sarà la causa di una nuova guerra mondiale o dell’estinzione umana. Questa rimane, tuttavia, la visione di una pluralità (in alcuni casi maggioranza) di persone in molti paesi, anche se, di nuovo, le nazioni Occidentali sono tendenzialmente meno propense a pensare che il cambiamento climatico causerà una nuova guerra mondiale o l’estinzione della razza umana (su quest’ultima concordano con i paesi Medio Orientali).
…ma non è troppo tardi per fermare gli effetti se prendiamo provvedimenti radicali.
Mentre queste aspettative certamente inducono a una visione cupa, la buona notizia è che l’opinione pubblica crede che i peggiori effetti del cambiamento climatico possano ancora essere evitati, ma che per farlo saranno necessari interventi drastici. Questa la convinzione della maggior parte delle persone in tutti i paesi, da un minimo del 50% negli Stati Uniti a un massimo dell’82% in Spagna. I Finlandesi e gli Svedesi sono i più propensi a pensare che gli effetti peggiori del cambiamento climatico possano essere evitati semplicemente mantenendo gli attuali provvedimenti (21%), mentre gli Indiani sono i più rassegnati al fatto che ormai non si possa fare più nulla per prevenire lo scenario peggiore (22%).
Il “cambiamento drastico” che le persone hanno in mente consiste in una riduzione dei consumi. In 24 dei 28 paesi intervistati, rallentare la velocità con cui consumiamo le risorse è il metodo scelto per combattere il cambiamento climatico, anziché fare affidamento sull’innovazione tecnologica.
Non chiedere cosa può fare il tuo paese per te… ma cosa puoi fare tu, insieme al tuo paese, per il cambiamento climatico.
Oltre a pensare che sia necessaria un’azione drastica, le persone ammettono che loro e il proprio paese possano fare di più per contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico rispetto a quanto non facciano attualmente.
In 25 dei 28 paesi che abbiamo intervistato, la maggior parte delle persone ritiene che il proprio paese “potrebbe fare di più” per affrontare il cambiamento climatico, mentre solo una minoranza dichiara che “stia già facendo tutto il possibile”.
Quando invece si tratta di sapere se gli stessi intervistati stiano facendo il possibile, le persone sono più caute, anche se emerge lo stesso una forte tendenza a credere che essi stessi potrebbero contribuire più di quanto non stiano attualmente facendo.
I Medio Orientali, così come i Finlandesi, i Norvegesi, gli Svedesi e gli Australiani, sono l’eccezione, sono infatti meno propensi a pensare che loro e il loro paese possano fare di più.
Chi è responsabile di questa situazione?
A ciascuno viene attribuita una parte di colpa per l’attuale situazione climatica. La maggior parte delle persone in tutti i paesi crede che gli organismi internazionali, i governi nazionali dei paesi benestanti, quelli in via di sviluppo, le imprese e le aziende e gli individui siano tutti “molto” o “abbastanza” responsabili della situazione attuale.
Alla domanda a quali paesi in particolare bisogna attribuire la colpa, il dito è puntato principalmente verso Cina e Stati Uniti, con l’India che segue un po’ più distante al terzo posto.
E chi avrebbe il potere per risolvere questa situazione?
In tutti i paesi emerge che tutti gli attori sopra elencati abbiano il potere di combattere il cambiamento climatico, con la sola eccezione che, in alcuni paesi Europei, le persone credono che gli individui non abbiano il potere di contribuire alla lotta. Le persone sembrano particolarmente scoraggiate in Germania e Norvegia, dove il 54% degli individui afferma che le persone abbiano poco o nessun potere per combattere il cambiamento climatico.
Tutti i sondaggi sono stati condotti online. In alcuni paesi la penetrazione di Internet è bassa al punto in cui si può dire che il campione è rappresentativo solo della popolazione online. I paesi in cui la popolazione online è inferiore al 60% del totale sono Cina, Tailandia, Vietnam, Egitto, India e Indonesia.