Settembre 12, 2019 | 0 |
Tratto da YouGov Italia (02.08.2019)
Il 29 Luglio 2019 è stata la “Giornata del Sovrasfruttamento della Terra” (in inglese, “Overshoot day”), data che segna il momento in cui terminiamo le risorse disponibili nell’anno e iniziamo a consumare più di quello che il pianeta riesce a riprodurre. Da quel giorno in poi utilizziamo le risorse destinate alle generazioni future.
Secondo l’organizzazione Global Footprint Network, che ogni anno si occupa di calcolare la data dell’Overshoot Day, stiamo vivendo come se avessimo 1,75 pianeti a nostra disposizione. A livello globale, l’Italia figura tra la lista di paesi meno virtuosi: se tutto il mondo seguisse lo stile di vita degli italiani avremmo bisogno di 2,72 terre.
Gli Italiani, sembrano per lo meno consapevoli di questo fatto. L’autovalutazione che si danno su questo tema è severa: solo 4 italiani su 10 ritengono che la propria vita sia improntata all’ecosostenibilità (42%). Il senso di responsabilità nei confronti della tutela dell’ambiente sembrerebbe forte, così come la percezione di poter cambiare le cose: soltanto il 9% non crede che l’ambiente sia una sua responsabilità, e solo il 14% pensa che le proprie azioni avrebbero effetti non rilevanti.
Gli italiani si dichiarano molto attenti al riciclo e al risparmio energetico in generale. Ma alcune abitudini, in particolar modo alimentari, sono forse più difficili da abbandonare. Infatti, il consumo di prodotti animali, è ancora molto alto nel nostro Paese: il 68% mangia frequentemente carne.
Una minoranza, anche se consistente (31%), crede che la responsabilità della tutela dell’ambiente appartenga quasi totalmente a Governi e multinazionali. E, a questo proposito, secondo gli Italiani, l’Italia ha ancora molta strada da fare: il 39% delle persone che si sono espresse al riguardo crede che, in merito all’ecosostenibilità, la condotta Italiana sia peggiore rispetto a quella degli altri “Paesi sviluppati”, e quasi tutti (85%) ritengono che l’italia potrebbe fare ancora molto per tutelare l’ambiente.